Per i nostri vigneti, quello appena concluso è il periodo più importante dell’anno: l’uva ormai giunta a maturazione è stata raccolta e si prepara a essere trasformata nella nuova annata dei vini Bava.
Abbiamo così celebrato la fine della vendemmia: un momento nel quale, ogni anno, rivive il nostro passato e prende forma il nostro futuro.
Teoria, tecnica ed esperienza si incontrano ogni anno in questo passaggio così decisivo per la buona qualità dei vini che ritroveremo nel calice.
Vendemmia 2023 in Monferrato e Langhe: le prime impressioni
È grazie all’esperienza, alle conoscenze e alle tecniche tramandate in questi 112 anni che siamo riusciti a concludere con soddisfazione questa vendemmia, nonostante una stagione molto sfidante.
In particolare, a creare qualche preoccupazione è stato il clima: a una primavera con pochissime piogge è seguito un giugno fresco, con qualche fenomeno piovoso. L’estate è stata poi caldissima e secca, non ci ha risparmiato nemmeno qualche temporale con grandine.
Fortunatamente, la situazione si è riequilibrata grazie alle piogge che hanno bagnato il nostro territorio alla fine di agosto.
I mesi successivi sono stati caratterizzati da una lunga coda d’estate, che si è trascinata per tutto il mese di settembre e l’inizio di ottobre: sebbene tutto ciò abbia inciso sulla resa, dal punto di vista quantitativo, siamo riusciti a raccogliere delle uve bellissime, che ci hanno già dato prova di ottima qualità.
Lo conferma anche Simone, responsabile vigneti della cascina di Pianoalto: “Anche se durante l’estate la grandine ha colpito i vigneti di Agliano, questa vendemmia è molto buona. Merito del lavoro di gruppo, delle scelte fatte e dei metodi adottati per ottenere un ottimo prodotto in ogni condizione”.
Vendemmia in Monferrato: oggi come allora
Ancora oggi, l’atmosfera che pervade i vigneti durante la raccolta è quella della festa, così come già accadeva 70 anni fa, nelle vendemmie rievocate dai ricordi di Piero Bava:
“Ai tempi, ogni famiglia possedeva pochi ettari di terreno dai quali ricavava il suo sostentamento; produceva cereali, allevava il bestiame per i lavori nei campi, produceva il latte per alimentarsi e faceva formaggi e vini da vendere.
Per tutti i lavori nei campi la famiglia era autonoma, ma la vendemmia era differente: era un avvenimento a cui prendevano parte anche amici e parenti, invitati a passare alcuni giorni insieme in mezzo alla natura.
Partecipavano anche i bambini, felici di correre tra i filari e raccogliere i grappoli più belli. La sera era dedicata alla pigiatura fatta schiacciando l’uva con i piedi nei tini, un divertimento anche per i ragazzi. Le cuoche preparavano la cena con le ricette tradizionali della stagione, usando prodotti della terra”.
Se l’entusiasmo resta lo stesso, altre cose sono cambiate nel tempo: “Una volta il contadino, passando tra i filari, assaggiava un acino qua e là e decideva quando vendemmiare. Oggi, per decidere il momento giusto per raccogliere le uve, si fanno esami per identificare il punto esatto della maturazione, assicurandosi che tutti i componenti dell’acino siano sviluppati”.
Cambiano le tecniche e gli strumenti, ma la cura, la dedizione e la passione che mettiamo nel nostro lavoro, dalla vendemmia all’etichettatura delle bottiglie, da 112 anni sono sempre le stesse.
Così, passato e presente convivono nei nostri vini. Nella nostra cantina di Cocconato, saranno i cimeli di un tempo, e le sale con le vasche di fermentazione in cui riposano i vini di domani, a completare il racconto.
Puoi esplorare le differenze, le peculiarità e anche le curiosità che caratterizzano i vini Bava scegliendo tra diverse proposte di degustazione, con le quali arricchire la tua visita.