Si dice che l’assassino torni sempre sul luogo del delitto: in questo caso non parliamo di un criminale ma del vicequestore Rocco Schiavone, che a distanza di un anno ritorna a Cocconato.
Se la prima visita era stata in forma strettamente privata, per quattro chiacchere e un buon bicchiere di vino, domenica 22 febbraio alle 17 Antonio Manzini sarà di nuovo a Cocconato, stavolta in veste ufficiale, per presentare il suo ultimo libro Non è stagione tra le bottiglie dell’azienda Bava in Strada Monferrato 2.

Manzini è attore e sceneggiatore, ma soprattutto è il “papà” del vicequestore Rocco Schiavone, protagonista di Pista nera (Sellerio, 2013), La costola di Adamo (2014) e dell’ultimo Non è stagione (2015) in testa alle classifiche di vendita di queste settimane.

Non è stagione è il racconto dell’Italia di oggi vista con gli occhi di un vicequestore un po’ atipico da una questura di montagna.
Tra nordici e meridionali, cittadini e paesani, vittime e carnefici.
Una rilettura della tradizione del giallo all’italiana, capace di coniugare crimine e passione,
lo sguardo più dolente e la risata più sfrontata.

A moderare l’incontro sarà il “libraio itinerante” Davide Ruffinengo.

IL LIBRO – «Una volta ogni tanto, poteva anche sorridere. La vita poteva anche sorridere. E Rocco lo fece alzando la testa al cielo».
C’è un’azione parallela, in questa inchiesta del vicequestore Rocco Schiavone, che affianca la storia principale. È perché il passato dell’ispido poliziotto è segnato da una zona oscura e si ripresenta a ogni richiamo. Come un debito non riscattato. Come una ferita condannata a riaprirsi. E anche quando un’indagine che lo accora gli fa sentire il palpito di una vita salvata, da quel fondo mai scandagliato c’è uno spettro che spunta a ricordargli che a Rocco Schiavone la vita non può sorridere.
I Berguet, ricca famiglia di industriali valdostani, hanno un segreto, Rocco Schiavone lo intuisce per caso. Gli sembra di avvertire nei precordi un grido disperato. È scomparsa Chiara Berguet, figlia di famiglia, studentessa molto popolare tra i coetanei. Inizia così per il vicequestore una partita giocata su più tavoli: scoprire cosa si cela dietro la facciata irreprensibile di un ambiente privilegiato, sfidare il tempo in una corsa per la vita, illuminare l’area grigia dove il racket e gli affari si incontrano. Intanto cade la neve ad Aosta, ed è maggio: un fuori stagione che nutre il malumore di Rocco. E come venuta da quell’umor nero, un’ombra lo insegue per colpirlo dove è più doloroso.
Il terzo romanzo della serie di Rocco Schiavone, Non è stagione, è un noir di azione. Ma è insieme il vivido ritratto di un uomo prigioniero del destino. Un personaggio tragico, complesso e consapevole.