Nella porzione di territorio compresa tra Asti, Alessandria, Acqui Terme e Alba sorge Nizza Monferrato, una cittadina circondata da dolci colline con una particolarità: essere luogo d’elezione per la coltivazione della barbera.
La conformazione morfologica delle colline e la composizione geologica dei terreni, insieme al particolare microclima, offrono le condizioni ideali per questo vitigno, tanto da portare un primo gruppo di produttori e amici della zona a puntare sulla scommessa che, con la vendemmia del 2016, si è dimostrata vincente, con la messa i commercio della prima annata di NIZZA DOCG: un vino derivante da barbera vinificato in purezza.
Fieri di essere parte di quest’avventura sin dall’inizio, celebriamo l’imminente settimo compleanno del NIZZA DOCG ripercorrendone brevemente la storia e approfondendone le peculiarità.
Non è un caso se nella denominazione scelta per il vino oggi non compaia “barbera”, ma solo “Nizza”: una testimonianza di come il territorio di origine possa caratterizzare in maniera preponderante il prodotto anche rispetto al vitigno.
Oggi la zona di produzione di produzione del NIZZA comprende 18 Comuni, tra i quali Agliano Terme, dove si trova la nostra tenuta Pianoalto.
Il disciplinare
Una delle principali differenze tra le due denominazioni è che il NIZZA DOCG prevede l’uso di Barbera al 100% , mentre la denominazione Barbera d’Asti DOCG ammette l’uso del 10% di altre uve rosse.
A questa regola non esistono deroghe e non è consentito l’arricchimento del grado alcolico nelle annate dichiarate sfavorevoli, in cui, piuttosto, non si produrrà il NIZZA.
NIZZA DOCG: le tappe fondamentali
La storia del NIZZA DOCG ha inizio più di un decennio prima della sua messa in commercio.
Nel 2000, la denominazione NIZZA fa la sua comparsa in etichetta per la prima volta, come indicazione di una “sottozona” del Barbera d’Asti Superiore (ovvero barbera invecchiato almeno un anno).
Nel 2002 nasce l’associazione dei Produttori del Nizza, segno di una volontà di riconoscimento identitario per questo vino
Nel 2008 il Barbera d’Asti ottiene la DOCG, il più importante riconoscimento di qualità e di indicazione geografica per un vino. In essa è inclusa anche la sottozona “Nizza”.
Nel 2014, il NIZZA viene riconosciuto come vino indipendente, con un suo disciplinare: è la nascita ufficiale del Nizza DOCG.
Il 1 luglio 2016 la prima annata viene ufficialmente messa in commercio.
NIZZA DOCG Pianoalto
Il nostro NIZZA DOCG prende il nome dalla cascina intorno alla quale i nostri vigneti di Barbera scendono dolcemente lungo la collina.
Pianoalto è l’espressione di un cru che qui trova terreno e condizioni climatiche ideali per sviluppare al meglio la propria identità distintiva. Questa si traduce in un bouquet intenso e complesso, in cui prevalgono le sensazioni fruttate e una spiccata componente speziata di pepe e tabacco.
È un vino armonico e vellutato, a cui l’affinamento in legno conferisce un equilibrio e una maestosità che preannunciano l’attitudine a una spiccata longevità.
Il nostro Pianoalto NIZZA DOCG 2018 ha ottenuto la Medaglia d’oro al Concours Mondial de Bruxelles!
Vinificazione e affinamento
Nella vinificazione, la Barbera raccolta nella cascina Pianoalto viene diraspata e poi pigiata delicatamente grazie ai rulli in gomma e messa a fermentare in tini di rovere francese da 53 hl.
La fermentazione viene seguita giornalmente con attenzione dai cantinieri con follature manuali, ed eventualmente delestages, fino alla svinatura, la degustazione da parte dell’enologo decreta poi il momento della svinatura. La fermentazione malolattica segue la svinatura e dopo alcuni travasi inizia l’affinamento in legno per un periodo di almeno 18 mesi. L’affinamento in bottiglia permette di completare la crescita di Pianoalto fino a raggiungere la sua migliore espressività.
NIZZA DOCG e abbinamenti
Il NIZZA DOCG Pianoalto si sposa bene con carni rosse, stufati e primi piatti elaborati. In particolare, consigliamo di abbinarlo a un piatto tipico del territorio piemontese e monferrino: gli agnolotti ai 3 arrosti, tradizionalmente protagonisti dei giorni di festa.
Per scoprire la ricetta e altri consigli di abbinamento, scarica il ricettario gratuito “Storie di cibo e di vino”.