Sono sedici i giornalisti, gli scrittori e gli opinion-leader internazionali in visita nel Monferrato, dal 23 al 25 giugno e il 2 luglio, per scoprire le colline del vino e il suo patrimonio di denominazioni e cantine. Sono ospiti del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato che, insieme al Progetto Vino di Collisioni diretto da Ian D’Agata, hanno organizzato il press tour, un incoming di esperti internazionali del mondo del vino.

 

Bava partecipa all’iniziativa portando in degustazione la Barbera d’Asti Stradivario 2011, la Barbera d’Asti Libera 2016, l’Albarossa Rosingana 2015 e la Malvasia di Castelnuovo don Bosco Rosetta 2017.

Alla speciale degustazione riservata al Nizza proporremo invece il nostro Pianoalto 2015.

 

Per il secondo anno consecutivo il Consorzio, in collaborazione con l’Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato e l’Associazione Produttori del Nizza, ha attivato il programma dedicato alla promozione dei vini di qualità, all’interno della decima edizione del festival agrirock Collisioni.

Non solo grande musica, letteratura e cinema internazionali protagonisti a Barolo, ma anche le eccellenze del vino del Piemonte trovano un loro spazio di rilievo e prestigio all’interno dell’evento internazionale che porta migliaia di visitatori tra le colline patrimonio Unesco.Nei giorni che precedono il Festival, sono in programma una serie di degustazioni delle eccellenze enologiche del Monferrato, con visite guidate ai vigneti e incontri con i produttori per gli autorevoli ospiti in arrivo. Gli esperti in visita saranno guidati alla scoperta dei ossi e bianchi nobili e dei rispettivi terroir. Una giornata sarà dedicata alla Barbera d’Asti, le altre giornate agli autoctoni, con seminari sulle caratteristiche dei vitigni e a seguire, nelle sale del piano nobile del Castello di Costigliole d’Asti,incontri con produttori partecipanti e  degustazioni.

Dalla Cina arriveranno Bob Miao (blog „Fanzui Tuanzhang“, Financial Times (Chinese version), Sanlian Life Weekly, Weekend Pictorial e Loha Magazine), Patsy Yang (Shangai Daily), Renee Wei (fondatrice brand di education e pr del vino ‘Renee’, free-lance writer del settore), da Singapore Jessica Tan (importer, consulente, scrive per Singapoured). Dagli UsaSusan Gordon (Forbes), Mikhail Lipyanskiy (www.LipyanskiyPhoto.com, The Cork Report), Annemarie Morse (Food & Wine, Bon Appetit, Ithaca Times, Professor Cornell University), Eric Guido (Morrell Wine, The Robb Report e Bloomberg) e Jeff Porter (Beverage Director Bastianich e Batali Group). Dal Canada Jay Whiteley(Good Food Revolution, Blog jaywhitely.com, educator WSET) e Kurtis Kolt (Wine Enthusiast, James Beard House di New York, Sip Northwest e Decanter di Maclean). Dalla Nuova Zelanda Emma Jenkins (Master of Wine, insegna ai corsi WSET, columnist for the Australian Women’s Weekly -NZ edition, Winestate magazine, The New Zealand Herald) e dal Brasile Bruno Vianna (Presidente Ass. Sommelier del Brasile, contributor e editor di varie riviste). Da InghilterraFrancia e Italia/Svizzera, nell’ordine Michael Garner (Decanter UK), Eric Riewer (Anthocyanes.fr, speaker radio) e Rocco Lettieri (Il Melograno, Galatea, Welcome, Ticinowine, Giornale del Popolo, La Rivista).

“Per me è sempre un piacere – afferma il senior Editor di Vinous e guida del progetto Wine&Food Collisioni, Ian D’Agata – tornare a parlare di Barbera d’Asti, la vera regina dei vini piemontesi, ma anche di tanti altri nobili vini prodotti a partire da uve a torto considerate minori come, fra le altre, il Grignolino, la Freisa, il Ruchè, l’Albarossa, la Malvasia di Schierano e la Malvasia di Casorzo. Il Monferrato vanta una ricchezza in vitigni, vini e territori diversi e sono contento di vedere che tutti in loco hanno preso finalmente coscienza di questo patrimonio che hanno a disposizione, che forse anni addietro non veniva valutato come effettivamente meritasse. Oggi, anche grazie a manifestazioni come Collisioni che da anni crede nei vini del Monferrato, anche vini come il Nizza, il Grignolino d’Asti, il Ruchè di Castagnole Monferrato, la Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, la Barbera d’Asti stessa e tanti altri ottengono sempre più la giusta visibilità e i riconoscimenti dovuti”.